Il miglio nautico, quanto è lungo?
Il miglio nautico, anche conosciuto come “miglio marino” e abbreviato con la lettera M, è l’unità di misura per le distanze in ambito nautico e aeronautico utilizzata in tutto il mondo.
Pur non facendo direttamente parte del sistema internazionale di misura, che usa il metro e il chilometro come unità per le distanze, il miglio nautico è universalmente riconosciuto come lo standard ufficiale per la navigazione sia marittima che aerea.
Esso viene riconosciuto a livello internazionale ed è usato, ad esempio, per la definizione delle acque territoriali degli stati, che si estendono fino a 12 miglia nautiche dalla linea di base della costa.
La ragione dell’enorme successo e della grande diffusione del miglio nautico come unità di misura è dovuta alla sua definizione e alla sua semplicità di utilizzo.
Definizione di miglio nautico
La definizione ufficiale del miglio nautico tipico per chi deve rispondere ai quiz della Patente Nautica, lo descrive come:
“la lunghezza dell’arco di meridiano sotteso da un angolo di 1’(un primo di grado) alla latitudine media di 44°20’”.
In pratica se si naviga direttamente verso nord o verso sud variando la propria latitudine di un primo (1’ di grado, cioè un sessantesimo di grado) ci si sarà spostati esattamente di un miglio nautico.
Di conseguenza navigare verso nord o verso sud per 60 miglia equivale ad aumentare o diminuire la propria latitudine di un grado.
Ma quanto è lungo davvero un miglio nautico?
Considerando che:
La circonferenza media della Terra (e quindi la lunghezza di un giro completo lungo il meridiano e l’antimeridiano) è di circa 40000 Km
Un giro completo corrisponde a 360° x 60’ a grado = 21600’
Dividendo i 40000 Km per i 21600 primi di un giro completo si ottiene 1,85185 Km arrotondati poi a 1852 metri per convenzione.
Quindi un miglio nautico misura: 1 M = 1852 m
Semplicità di utilizzo e carta di Mercatore
Il grande successo del miglio nautico è dovuto proprio alla sua definizione, che lo lega in modo imprescindibile alla latitudine. Grazie a questa corrispondenza diretta infatti si possono misurare sulla stessa scala, indifferentemente, le coordinate di latitudine o le distanze in miglia nautiche.
La maggior parte delle carte nautiche in uso oggi si basa sulla “rappresentazione di Mercatore”, un tipo di proiezione estremamente comoda e semplice da utilizzare ma che comporta notevoli deformazioni al variare della latitudine. Infatti, per sua natura, questo tipo di carta deforma gli oggetti rappresentati man mano che ci si allontana dall’equatore, distorcendone forma e dimensioni.
Per questo motivo la scala di misura delle latitudini, rappresentata a fianco della carta, viene disegnata in modo da adattarsi man mano alle deformazioni subite dalle aree rappresentate. Questo tipo di scala, detta “a latitudini crescenti”, si espande all’aumentare della latitudine per subire la stessa deformazione della zona geografica a cui si riferisce. In questo modo si potrà sempre avere una misura accurata, nonostante le inevitabili deformazioni, a patto di leggere la misura sulla scala alla stessa latitudine della tratta che si intende misurare.
La diretta corrispondenza tra il primo di latitudine e il miglio nautico permette quindi di misurare una qualsiasi distanza tra due punti utilizzando solamente il compasso e la scala delle latitudini presente sulla carta. Aperto il compasso tra i due punti si potrà leggere direttamente la misura in miglia andando a contare a quanti primi corrisponde sulla scala delle latitudini.
Prendere le misure con il compasso
- Si prende la misura della distanza tra A e B con il compasso.
- La si riporta sulla scala delle latitudini (alla stessa latitudine di A e B!).
- La distanza in miglia nautiche tra A e B equivale al numero di primi indicati dall’apertura del compasso.
N.B.: Prendere la misura a latitudini diverse è un errore! (la scala è a “latitudini crescenti”).
La misura di una distanza viene quindi presa con il compasso e letta direttamente sulla scala delle latitudini, senza dover utilizzare altri strumenti o altre scale e senza dover fare alcun calcolo di conversione.
Sono proprio l’immediatezza di utilizzo e la facilità nel prendere la misura dovuti alla stretta parentela tra il miglio nautico e il primo di latitudine a contribuire alla sua intramontabile diffusione e a renderlo l’unità di misura principe per misurare le distanze in ambito nautico e aeronautico.
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